di Dario Russo
Henry e Sally stanno cenando in un ristorante insieme ad un’altra coppia di loro amici. Henry e Sally hanno un figlio e sono sposati da molti anni, e dalle loro conversazioni si scaturisce che la loro relazione va ancora a gonfie vele. A cena ultimata si salutano, e durante il viaggio di ritorno a casa Henry mantiene un certo silenzio. Soltanto quando arrivano, Henry confessa a Sally di avere un’altra donna.
Ecco: questo è il primo Plot Point.
Cos’è un plot point?
È un cambiamento repentino degli eventi. Dove tutto sembrava che andasse bene, ora va tutto male. Henry e Sally erano una coppia affiatata, o almeno così apparivano agli occhi dei loro amici. Ora invece Henry confessa di avere da tempo un’altra donna, e chiede il divorzio a Sally.
Le loro strade si dividono: Henry va a vivere dalla sua nuova amante, una manager in carriera, mentre Sally porta con sé Albert, il loro figlio. Sally non vuole vivere a casa di sua madre. Questa sua scelta la costringe di dover trovare un secondo lavoro. Ed è qui che conosce Harold, il suo caposettore, che la invita a cena. In questa occasione Harold esterna le sue avance a Sally. Sally e Harold si baciano. Quando però si distaccano, Sally dice ad Harold di non essere ancora pronta ad una nuova relazione.
Questo è il Mid Point.
La differenza sostanziale tra il Mid Point ed il Plot Point è che sembra che qualcosa stia per succedere. Se Sally, dopo il bacio, avesse accettato di convivere con Harold, ci sarebbe stato un altro cambiamento, quindi un altro Plot Point, che di fatto non vi è perché Sally ritorna sui suoi passi, lasciando tutto così com’era.
Il momento giusto avviene quando Sally perde l’altro lavoro. In difficoltà economiche, decide di convivere con Harold. Passano alcune settimane quando un giorno Sally, sola in casa, riceve una telefonata di Henry che nel frattempo si è lasciato con la sua amante, che ha scoperto a sua volta con un altro. Henry chiede a Sally di tornare di nuovo assieme. Sally non sa cosa rispondere, e chiude bruscamente la conversazione. Quando arriva Harold, Sally, non senza difficoltà, gli confessa della telefonata. Harold, vista la situazione, le consiglia di tornare con Henry per il bene di suo figlio, in quanto Albert è figlio di Henry e non suo. Sally parla degli ultimi eventi con il figlio Albert durante il viaggio in auto verso la loro vecchia casa. Quando arrivano però, Sally intuisce qualcosa di anomalo nel vedere la porta d’ingresso semiaperta ed una fioca luce provenire dall’interno. Dice ad Albert di aspettare in auto. Sally entra e chiama più volte Henry senza ottenere risposta. Va nella stanza dove l’unica luce proviene, trovando Henry impiccato al lampadario.
Questo è il secondo Plot Point.
Dove Sally era disposta a ritornare con Henry per ripristinare la situazione di partenza, ora si ritrova a dover affrontare una dura realtà: quella che al passato non ci potrà mai più tornare perché Henry è morto, e di dover prendere una decisione in extremis.
La decisione che Sally prenderà è la Risoluzione.
Ai miei studenti lasciavo scervellarli su quale potesse essere un finale da proporre, e decidere se questo genere di film dovesse avere un finale aperto, oppure no. Il finale aperto è solitamente per un thriller, un horror o un action movie. È un’opzione che generalmente chiede il produttore. Un finale aperto presuppone un seguito in caso di “blockbuster”. Non tutte le storie però sono adatte ad avere un finale aperto. Le commedie, per esempio, non ce l’hanno quasi mai. I finali che mi furono proposti dagli studenti furono: Sally si sarebbe suicidata, Sally decide di tornare da Harold, Sally decide di andare a vivere con sua madre, Sally decide di pensare solo per il futuro di suo figlio. Tutti hanno capito che quella di Henry e Sally era una storia che effettivamente non poteva prevedere un finale aperto.
Questo fu un altro grande passo in avanti, molto importante per il mio insegnamento: ero riuscito a far capire ai miei studenti quand’è che una storia necessita di un finale aperto.
I paradigmi di Syd Field includono altri due punti chiamati “pinze” (in inglese Pinch), collocati tra il primo Plot Point ed il Mid Point, e tra il Mid Point ed il secondo Plot Point.
Difficili da far intendere, ho preferito sin dall’inizio di non affaticarmi in complesse spiegazioni al riguardo al fine di non appesantire l’esame finale dei miei studenti, appurando solo in seguito che le due “pinze” possono non essere sempre necessarie.
Mi sono servito per anni della storia di Henry e Sally, da me inventata, per spiegare i paradigmi di Syd Field. Raccontata così, sembra essere molto semplice. Ma tante sono state le difficoltà d’apprendimento per i miei studenti, abituati a scrivere storie con un inizio, uno sviluppo ed una semplice conclusione.