Edda Dal Fiume, classe 1954, sceneggiatrice esordiente, vive a Malalbergo, nel bolognese, in quelle palazzine di nuova costruzione dove fino al 1978 si trovava la cascina del film “La casa dalla finestre che ridono”, straordinario thriller padano di Pupi Avati del lontano 1976.
Sarà stato forse il luogo ad averla ispirata per questo suo primo lavoro dopo diversi precedenti come poetessa di prose mai pubblicate e mai lette in pubblico, sarà stata forse attratta da una casa editrice come Creampie Me Press che offre la possibilità di poter pubblicare sceneggiature, romanzi e novelle di esordienti.
L’elemento poetico non ha abbandonato Edda Dal Fiume, e lo si percepisce dalle continue didascalie (i SUPER) che danno un titolo ad ogni cambiamento nell’avanzare della storia verso il finale.

Il mio pensiero
I vivi non parlano.
La morta è l’unica che parla.
La morte accarezza tutti noi, prima o poi.
E prima o poi dovremo lasciarci trasportare dalla sua poesia.